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Una vita completa



Riporto qui una "storiella" scritta nell'Agosto del 2008.

Martedì 26 agosto 2008.
Come tutte le mattine mi apprestai a prendere l'autobus che mi avrebbe portato nel tristissimo ufficio di Telecom. Salii e come al solito riuscii a trovare posto quasi subito, mi sedetti attaccai il mio lettore Mp3 e aprii il mio fido compagno di viaggio... un bel libro di David Icke.
Dopo un paio di fermate vidi salire una  ragazza con folti capelli mori vestita in maniera casual, e anche lei con un libro e il lettore Mp3. I nostri sguardi si incrociarono per un attimo, poi lei si mise a sedere qualche fila più dietro. L'autobus chiuse le porte e riprese la sua corsa.
Ogni tanto avrei voluto girarmi per guardarla e per "memorizzarla", ma avevo troppa paura che guardasse nella mia direzione proprio in quel momento...e non avrei voluto trovare il suo sguardo e fare una figuraccia...quindi mollai il colpo, ma mentre ero pronto per scendere alla mia fermata...la guardai dritta negli occhi e le sorrisi, cosa che lei prontamente ricambiò. Scesi con un pizzico di felicità e mi avviai verso l'ufficio, oggi la giornata sarebbe stata migliore e rimasi con la piccola speranza di poterla rivedere su quell'autobus nei giorni successivi.



Mercoledì 27 agosto 2008
Avevo appena aperto gli occhi e mi resi conto di essere in tremendo ritardo...per me era vitale prendere quell'autobus dove avrei potuto incontrare nuovamente la sconosciuta, stavolta magari seguendo un approccio diverso...cercando di parlarle. Feci tutto di fretta, corsi alla fermata e attesi il solito autobus delle 8:28. Aspettai per un bel po' e poi mi resi conto che erano le 8:31...forse oramai l'autobus era già passato, e per quella mattina la speranza di vederla era svanita.
Visto che il successivo autobus sarebbe arrivato alle 8:58 decisi di farmi un tratto a piedi avviandomi verso le successive fermate. Quando arrivai alla seconda fermata c'era una bella sorpresa ad "aspettarmi". Eh si lei....proprio lei...la sconosciuta dai folti capelli mori che era lì che aspettava il suo autobus. La sua vista mi rallegrò la giornata, nella mia mente sentivo il fuoco ardere ... le avrei voluto dire tante cose...ma l'unica cosa che riuscii a dire fu:

Nathan: Anche tu hai perso quello delle 8:34 ?
Jenny: Si, come fai a sapere che prendo quell'autobus ?
Nathan: Bè ti ho vista ieri e dato che eri provvista di libro e lettore mp3 ho pensato che fossi un'abitudinaria.
Jenny: Wow, che spirito di osservazione
Nathan: Eh si, comunque io sono Nathan
Jenny: Io mi chiamo Jenny
Nathan: Bel nome. Allora ci ho preso che sei un'abitudinaria ?
Jenny: Ebbene si, prendo l'autobus tutte le mattine per andare in Università
Nathan: Ottimo. E cosa studi ?
Jenny: Giurisprudenza
Nathan: Un futuro avvocato quindi ?
Jenny: Bè io preferirei più Magistrato, ma vedremo. E tu invece cosa fai ?
Nathan: Anche io lo prendo tutte le mattina...per raggiungere il mio ufficio. Lavoro in Telecom come Analista Programmatore...sviluppo software...
Jenny: Ah deve essere interessante
Nathan: Lo era, ora è abbastanza monotono e privo di stimoli

Nel frattempo l'autobus arrivò, salimmo e continuammo la nostra chiacchierata.

Jenny: E come mai ?
Nathan: E' un lavoro che a lungo andare diventa così, io infatti  tendo a cambiare ciclicamente. Di solito vado a migliorare e di solito vado a peggiorare...ma almeno riesco a fare un ritocco al mio stipendio sempre in positivo
Jenny: Allora sei pagato bene ?
Nathan: Si, almeno quello si
Jenny: Dai allora non puoi lamentarti
Nathan: Per il momento no

Il tempo di scambiare altre due chiacchiere e per me arrivò il momento di scendere, la salutai dicendole che ci saremmo visti l'indomani...stesso posto stessa ora...lei annui e sorrise. Scesi e continuai a guardarla mentre le porte si chiusero e l'autobus se la portò via.

Giovedì 28 agosto 2008
Quella mattina la sveglia non mi fregò. Il solo pensiero di ritrovare lei sull'autobus mi fece svegliare in automatico mezz'ora prima della sveglia. Per una volta mi sarei svegliato prima della sveglia e l'avrei disattivata prima che fosse partita. Doccia, vestizione veloce...che nemmeno Superman nella sua cabina telefonica...e via alla fermata per catturare l'autobus delle 8:28. Le porte dell'autobus si aprirono, cercai un posto libero dove sedermi, e attesi paziente le due fermate che mi separavano da lei. Ma arrivati lì...lei non c'era. Che l'abbia perso ? Che sia successo qualcosa ? Che mi abbia evitato ? Boh...il cervello iniziò a elaborare centinaia di strade diverse ...ognuna con la sua risposta e la sua motivazione. Quale sia stata quella vera purtroppo non era dato saperlo. Mi sarebbe toccato aspettare l'indomani, ma già sapevo che senza il suo sorriso la giornata non sarebbe stata la stessa.

Venerdì 29 agosto 2008
Ennesima sveglia, ennesima doccia, ennesima trasformazione alla Superman. Una gran corsa verso la fermata, autobus in orario e attesa paziente della sua fermata. Quella volta la intravidi già dal finestrino. Che visione magnifica, allora era tutto ok. Nessuna delle strade percorse dal mio cervello era veritiera. Per l'ennesima volta mi ero fatto già mille film sbagliati...e lei magari aveva solo avuto qualche contrattempo. Che stupido.
La vidi salire due porte più avanti...girava la testa a destra e sinistra scrutando l'autobus alla ricerca di qualcuno. Stava forse cercando me ? Ebbene si. Perché appena i suoi occhi incrociarono i miei, lei mi mostrò il suo fantastico sorriso e venne verso di me

Jenny: Ciao Nathan
Nathan: Hey, che bello rivederti ero un po' preoccupato, ieri non c'eri
Jenny: Eh maledetta sveglia dal cellulare...mi si è scaricata la batteria durante la notte e mi ha abbandonato
Nathan: Non sai quante volte capita a me...solo che a me suona...ma sono io che la ignoro o che addirittura non la sento
Jenny: Bene allora da quanto ho capito odiamo entrambi le sveglie
Nathan: Puoi dirlo forte. Io tutte le volte la scaraventerei fuori dalla finestra. Dai che oggi è venerdì
Jenny: Si finalmente, non vedevo l'ora che arrivasse questo weekend
Nathan: Ah si, e come mai ? Cosa fai di bello questo Weekend ?
Jenny: Questo WE vado con una mia amica a fare un giretto a Lucca, non l'ho mai vista e mi sembra una città molto carina. Partiamo stasera e torniamo Domenica sera. E tu ? Che fai di bello, esci con la tua ragazza ?
Nathan: Direi proprio di no, visto che non ce l'ho. Comunque mi dedicherò al mio hobby, ovvero, la fotografia ? E tu invece, il tuo ragazzo lo lasci qui a Roma ?
Jenny: No, perché anche io non ce l'ho. Che bello l'hobby della fotografia...e cosa fotografi in particolare ?
Nathan: Beh mi piace un po' tutto, ma adoro i ritratti e i paesaggi.
Jenny: Ah bene, allora quando avrai tempo e voglia mi farai un bel book
Nathan: Of couse, volentieri

Detto questo era arrivato il momento di abbandonare Jenny perché l'autobus reclamava la mia fermata...la tristezza mi entrò in tutto il corpo...sarei rimasto ore e ore a parlare con lei....ma quella maledetta fermata ci divideva sempre. La salutai augurandole un Buon Weekend a Lucca e lei fece lo stesso col suo sorriso magnetico. In cuor mio già sapevo che per un intero Weekend non avrei fatto altro che pensare a quel sorriso. Non mi sapevo spiegare come una sconosciuta potesse farmi questo effetto...



Lunedì 01 Settembre 2008
Mai come quella volta, non vedevo l'ora che arrivasse il tanto odiato Lunedì...avevo un solo pensiero fisso...lei...Jenny...e non vedevo l'ora di vederla salire su quell'autobus. Quel giorno ero deciso...le avrei chiesto il numero di telefono e di conseguenza se le fosse andato di bere qualcosa insieme. Ero stufo di veder troncare le nostre chiacchierate da una maledetta fermata ...volevo passare più tempo con lei...conoscerla, sapere tutto di lei...guardarla e ascoltarla per ore...senza che nessun driin della prenotazione della fermata ci potesse dividere. Saremmo stati solo noi...io e lei a decidere quando mettere fine al nostro incontro. Questo era quello che avrei voluto io...ma il destino aveva scelto ben altro per me visto quello che sarebbe successo da lì a poco. Seguii la mia solita routine...salita sull'autobus, ricerca del posto e attesa di veder salire anche lei dopo un paio di fermate...ed eccola ...sempre bella e raggiante. Si mise comoda sul sediolino accanto al mio e iniziammo a parlare del suo viaggio a Lucca e delle mie foto.
Nel frattempo, in una banca lì vicino, era in corso una rapina. I rapinatori carichi del loro bottino erano risaliti sul loro furgone, rubato al portavalori quindi blindato, ed erano pronti per la fuga, ma una macchina dei carabinieri in arrivo li aveva messi in allarme...partirono a razzo puntando proprio verso il nostro autobus...e in una manciata di secondi ci ritrovammo nell'autobus adagiato su un fianco in seguito alla brusca sterzata fatta dall'autista per evitare ladri e carabinieri.



Svariati minuti dopo... le urla di dolore, le sirene e suoni indistinti mi fecero riaprire gli occhi. Sentivo il sangue venire giù dalla fronte e avevo un' evidente ferita sulla gamba sinistra ma niente di serio...velocemente controllai che tutto fosse apposto ...e a parte un'altra ferita sul braccio..non mi sentivo nulla di rotto... provai ad alzarmi e cercare Jenny per controllare che anche lei stesse bene.
Mi alzai e dopo una rapida occhiata la vidi un po' più avanti rispetto a me...e mi sembrava priva di sensi....mi avvicinai e non sentivo né battito né respiro, quindi forte del mio corso di BLSD (Basic Life Support and Defibrillation) fatto anni prima le praticai il massaggio cardiocircolatorio. Per due volte le buttai aria nei polmoni e per trenta pompai sul suo petto cercando di farle ripartire il cuore. Il massaggio ebbe il suo effetto...lei si risvegliò e guardandomi mi chiese cosa era successo...io la rassicurai che sarebbe andato tutto bene...e nel frattempo arrivarono i soccorsi che ci tirarono fuori da quel groviglio di lamiere, vetri e sediolini divelti.
Cercai di ascoltare quello che dicevano i soccorritori a proposito di Jenny...dicevano che aveva due costole incrinate, una spalla lussata e una contusione alla coscia ma che se la sarebbe cavata e che il mio massaggio cardiaco le aveva salvato la vita. Mi feci medicare anche io le ferite del braccio, della gamba e della testa e decisi di rimanerle vicino e seguirla in ospedale...anche perché altrimenti avrei dovuto lasciare andar via la mia mano con lei...visto che me la teneva stretta in una morsa tremenda...ma piacevole...



Arrivati in ospedale ero ancora lì...vicino a lei...arrivarono anche i suoi genitori preoccupatissimi, ma che lei seppe subito rassicurare con quel magnifico sorriso...aggiungendo che se non fosse stato per me, forse non sarebbe stata lì. A quel punto i genitori non avevano parole, mi abbracciarono...mi ringraziarono... e mi chiesero come sdebitarsi in qualche modo...qualsiasi...anche se si fosse trattato di soldi.
Ma la mia risposta fu una sola:

Nathan: Guardi, fin da piccolo ho sempre voluto aiutare la gente, e volevo fare il carabiniere, la cosa che più amo al mondo, ma purtroppo il modo di fare in Italia non me l' ha permesso. Se ci fosse solo un modo per entrare...io farei il possibile...non ho bisogno di ricompense....mi basta sapere che sua figlia sta bene.
Papà di Jenny: Ragazzo allora sei capitato non bene...ma benissimo...io sono un Capitano dell' Arma...e ho bisogno di gente come te. Presentati a questo indirizzo il giorno otto di questo mese e chiedi di me...io sono il Capitano Martini...vediamo cosa si può fare.
Nathan: Ma ma ma Capitano sta dicendo sul serio..io io io sono senza parole
Papà di Jenny: Non potrei essere più serio verso il ragazzo che ha salvato la vita della mia bambina.
Nathan: Sarò lieto di poterla servire...e non mancherò al suo appuntamento
Papà di Jenny: Ora va da lei...non credo che tu l'abbia salvata solo per il tuo animo da carabiniere
Nathan: Ehm...in effetti no...non le sfugge proprio niente...si vede che lei è un carabiniere.

Avevo diverse emozioni che si scontravano dentro di me...lo shock dell'incidente...l'aver salvato la vita di Jenny...e forse la possibilità di poter coronare uno dei miei più grandi sogni...Le ferite oramai non mi facevano più male...c'era troppa adrenalina dentro di me per sentire dolore.
Mi avvicinai a lei:

Nathan: Ehi come ti senti ?
Jenny: Ora che sei qui, meglio. Grazie ancora per non avermi abbandonato lì dentro
Nathan: Non avrei mai potuto farlo...poi mi sarebbe toccato farmi tutti i viaggi da solo :)
Jenny: Che simpatico che sei...e ora cosa dovrò fare per sdebitarmi ?
Nathan: Beh guarda ci ha già pensato tuo padre....
Jenny: Nooo che ha combinato
Nathan: Niente tranquilla. E' che gli ho detto che amo i carabinieri...e che il mio sogno è sempre stato quello di poter entrare a farne parte...e lui mi ha detto di passare da lui per vedere se c'e qualcosa da fare
Jenny: E perché non me l'hai mai detto di questa cosa ?
Nathan: Non c'è stato tempo...eravamo sempre al limite e quella maledetta fermata ci divideva sempre. Pensa che oggi avrei voluto chiederti il numero e se volevi farti una birra con me...ma forse il destino non era d'accordo.
Jenny: Poteva farcelo capire anche in un altro modo. In ogni caso appena mi sarò rimessa, mi sdebiterò offrendoti una birra
Nathan: Ah allora lo farai solo per sdebitarti
Jenny: No scemo
Nathan: Dai ora vado, ti lascio un po' con i tuoi genitori. Noi ci vediamo nei giorni prossimi. Ti passerò a trovare spesso
Jenny: Ok. Io ti aspetto...non è che sparisci ?
Nathan: Ma nemmeno per sogno...appena ho un attimo ti vengo a trovare...promesso...e io mantengo sempre le promesse fatte alle belle donne
Jenny: E mantieni anche quelle fatte a me ?
Nathan: Ovvio...tu sei bellissima...devo mantenerle per forza
Jenny: Bene...allora ci vediamo alla prossima

Il sorriso di Jenny era devastante...era una medicina per qualsiasi malattia...un rilassante per la mente...un toccasana per l'anima. Quei pochi attimi in cui avevo realizzato che forse quel maledetto incidente me l'avrebbe portata via, mi stava già distruggendo...ma era stato proprio quello a darmi la forza per tirarla fuori da quell'inferno.
Tornai a trovarla tutti i giorni...e ogni volta che arrivavo, il suo sorriso si accendeva e pure una squallida stanza d'ospedale diventava un luogo piacevole e paradisiaco. I giorni passavano...e arrivò il giorno più bello della mia vita...



Lunedì 08 Settembre 2008
Come detto dal papà di Jenny mi recai a Tor di Quinto, alla caserma Salvo D'Acquisto. Arrivato all'ingresso principale chiesi di lui al piantone, che subito chiamò l'interno via radio. In pochi minuti lo vidi arrivare con la divisa splendente...mi strinse la mano e mi chiese di seguirlo...

Capitano Martini: Allora come va ? Tutto bene ? So che passi spesso a trovare Jenny...
Nathan: In questo momento non potrei stare meglio... e si... passo a tenerle un po' compagnia, mi piace parlare con lei...
Capitano Martini: Certo ti piace parlare ;) Per quanto riguarda il motivo della tua visita...ce ne fossero di più con la passione come la tua...saremmo i migliori del mondo...
Nathan: Eh lo so, molti lo fanno solo per lo stipendio statale...che tristezza...
Capitano Martini: Va bè ma non ci pensiamo in questo momento, seguimi... per di qua.

Arrivammo nel suo ufficio, pieno zeppo di calendari dei Carabinieri, gagliardetti, quadretti, premiazioni, foto...e chi più ne ha più ne metta...per me era come stare a Disneyland. Ci sedemmo, e lui inizio a parlare

Capitano Martini: Allora caro Nathan, io ho fatto un po' di chiacchiere con i piani alti...e forse c'è una possibilità, non proprio diretta, ma che comunque ti darà quello che vuoi...ovvero questa divisa.
Nathan: Bè io di sicuro non pretendevo vie brevi...farò quello che serve...farei qualsiasi cosa pur di entrare nell'Arma
Capitano Martini: Bene, allora la questione è questa. A gennaio partirà il Corso per allievi Marescialli a Firenze a cui dovrai dedicarti per i prossimi 2 anni...alla fine sarai un Maresciallo e verrai assegnato ad una caserma, dove dovrai rimanerci per circa 7 anni prima di poter essere trasferito dove desideri.
Nathan: Questa cosa è fantastica....
Capitano Martini: Sapevo che non ti avrebbe impaurito. Come ben sai a questo corso ci si accede superando un concorso, ma sono riuscito a by-passare la cosa...e a farti ammettere direttamente. Ora sta solo a te studiare e terminare
Nathan: Ci mancherebbe pure che ora non mettessi il giusto impegno per perseguire il mio sogno...stavolta non me lo faccio scappare per nulla al mondo.
Capitano Martini: E allora io non ho altro da dire. Il tuo nome è già segnato sui prossimi iscritti del corso...il 7 Gennaio dell'anno prossimo (2009) partirai per Firenze, dove farai il giuramento e inizierai ufficialmente il corso che ti terrà lontano da Roma per 2 anni.
Nathan: Perfetto. L'unica cosa che mi mancherà sarà sua figlia...ma so che potrò vederla tutti i weekend...mi basterà
Capitano Martini: Eh immaginavo...mi ero accorto che c'era qualcosa in più tra voi due...altro che "mi piace parlare con lei". In ogni caso vedrai che riuscirete a vedervi spesso.



Martedì 09 Settembre 2008
La giornata non sarebbe potuta iniziare meglio. Il mio cellulare iniziò a squillare...lo presi dalla scrivania e risposi...era Jenny

Nathan: Pronto
Jenny: Ciao, come stai ?
Nathan: Bè questa è una domanda che dovrei fare io a te...comunque dopo aver sentito la tua voce direi che sto benissimo...e tu ?
Jenny: Io bene, mi stanno dimettendo dall'ospedale ... e volevo chiederti se potevi venire a prendermi...
Nathan: Ah guarda non lo so...ci penso un attimo...
Jenny: No dai se è un problema fa niente, chiamerò mio padre
Nathan: Ma guarda che stavo scherzando...non vedo l'ora di rivederti fuori da quel brutto ospedale
Jenny: Sul serio ??
Nathan: Ovvio, tra quanto vuoi che passi ?
Jenny: Il prima possibile...anche io non vedo l'ora di uscire da qui.....e.....anche di rivederti.
Nathan: Ottimo allora mi preparo e arrivo subito.

Avrei voluto che quegli attimi fossero volati, anche perché sapevo già che appena uscito di casa mi sarei ritrovato imbottigliato nel classico traffico romano...Feci una doccia, mi preparai di fretta e corsi fuori di casa. Dopo circa una mezz'ora ero sotto l'ospedale e dopo pochi minuti la vidi arrivare...bella come la prima volta...anche senza trucco era uno spettacolo della natura... non potevo fare a meno di guardarla.

Nathan: Principessa la sua carrozza è pronta
Jenny: Oh grazie maggiordomo
Nathan: Maggiordomo, ah pensavo fossi il principe...
Jenny: Ah si mi scusi l'avevo confusa
Nathan: Cattivella...come ti senti ?
Jenny: Bene...e ora ancora meglio.
Nathan: Ottimo, sali allora che ti riporto a casa, penso che ti manchi parecchio...
Jenny: Puoi dirlo forte...ho voglia di farmi un bel bagno nella mia vasca

Mentre eravamo in marcia, ogni tanto la sua mano si poggiava sulla mia mentre era sul cambio...oppure ci scambiavamo intensi sguardi mentre aspettavamo il verde del semaforo....e ogni volta lei mi folgorava ..era come prendere una scarica continua di fulmini.
Arrivati sotto casa sua, la aiutai con il borsone e l'accompagnai fin su a casa sua. Eravamo soli e la cosa mi metteva un po' a disagio, perché effettivamente era la prima volta che ci trovavamo da soli in una situazione del genere. Nel suo volto riuscivo a leggere un po' di imbarazzo misto a desiderio...cosa che probabilmente si intravedeva anche sul mio di volto. Lei mi chiese di seguirla nella sua stanza per lasciare il borsone, poi mi fece accomodare in soggiorno, che tra l'altro era costellato di cose dei carabinieri, e mi chiese di aspettarla mentre lei si faceva il tanto desiderato bagno.
Poco dopo uscì dal bagno e mi raggiunse in soggiorno...era ancora in accappatoio...ed era l'essere più bello del mondo. Era l'unica persona che riusciva a sgombrarmi la testa da tutto e a riempirmela solo della sua essenza...mi si avvicino e mi disse:

Jenny: Ci ho messo troppo ?
Nathan: Mah guarda per essere donna ci hai messo pure poco
Jenny: Eh ma io non sono come tutte le altre
Nathan: Ah su questo non c'è dubbio...proprio nessuno...quando ti ho visto arrivare in accappatoio ho pensato "E' già bella così...figurati quando si prepara"
Jenny: Dai smettila che mi fai imbarazzare....
Nathan: Ma va è la verità...fai quasi male agli occhi...
Jenny: Come sei tenero...
Nathan: Sei tu che tiri fuori il meglio di me. Io, dalla prima volta che ti ho visto sull'autobus, non ho fatto altro che pensare a te ogni singolo giorno. Puntavo la sveglia prima per cercare di arrivare in orario alla fermata e trovarti lì. Ma poi il tragitto era sempre troppo breve.... e poi è arrivato l'incidente, come una manna dal cielo...anche se avrei preferito altri modi.
Jenny: Anche io ti avevo notato... e mi sentivo sempre addosso i tuoi occhi...occhi che sono difficili da dimenticare...sono così profondi e trasmettono tanto. Io avrei accettato sicuramente il tuo invito....se solo tu fossi riuscito a farmelo...ma non è certo colpa tua.
Nathan: Bè io non mi preoccuperei più di tanto...direi che siamo ancora in tempo per farlo. Quindi... Jenny ti va di venire a cena con me questa sera ??
Jenny: Con molto piacere, vado a cambiarmi e a farmi bella.
Nathan: Vorrai dire più bella...

Si girò di scatto con un sorriso a centomila denti...in quel sorriso c'erano tante cose...e arrivavano tutte al cuore...poi si avvicinò a me e mi diede un semplicissimo bacio sulla guancia...ma carico di una passione senza precedenti. Poi si allontanò da me e andò a farsi bella....bella per me.
Uscì dopo una mezz'ora con un abito nero e corto, un tacco da capogiro e truccata in maniera leggera ma eccellente...

Jenny: Bene io sono pronta
Nathan: ...
Jenny: Ehi allora perchè non parli ??
Nathan: Mi hai lasciato senza fiato...io dovrei andare in giro con te al mio fianco ?? Sarà un continuo infarto...
Jenny: Ahahah che scemo che sei. Dove mi porti di bello ?
Nathan: In un bel ristorantino romantico...a lume di candela sul Lungo Tevere.
Jenny: Wow non mi ci hai mai portato nessuno
Nathan: Ottimo...un punto a mio favore. Andiamo ?
Jenny: Si

A cena parlammo del più e del meno, come se non ci fossimo mai visti...come se io non fossi mai andato tutti i giorni in ospedale...come se non ci fossimo mai parlati su quell'autobus. Io la guardavo sempre dritta negli occhi e lei faceva altrettanto, spesso c'erano dei lunghi silenzi...ma erano silenzi voluti...silenzi volti a guardarci dentro...stare da soli con noi stessi, ma insieme. Mangiammo, sorseggiammo dell'ottimo vino e poi uscimmo. Era settembre ma Roma offriva ancora un clima mite, lei aveva indosso solo il vestitino e un copri spalle e mentre passeggiavamo mi accorsi che incrociò le braccia e strinse le spalle e allora le dissi:

Nathan: Ehi hai freddo ?
Jenny: Un pochino...
Nathan: Un pochino!!!! ...Ma come è che voi donne avete sempre freddo pure con 40° ?
Jenny: Perché abbiamo voi uomini che ci riscaldate...
Nathan: E' un invito ???
Jenny: Direi che è quasi un obbligo...a meno che non vuoi che muoia di freddo.

In quel momento eravamo su Ponte Cestio, che collega la "terra ferma" all'Isola Tiberina, lei era appoggiata al muretto del ponte e guardava verso il Tevere. Io colsi subito il suo "obbligo" e la strinsi fortissimo...quasi a volerle far mancare l'aria. Avevo aspettato troppo quel momento....e mi stava scoppiando il cuore.

Jenny: Ora si che sto meglio
Nathan: Non dirlo a me, sei abbastanza vicina da sentire quanto batte forte il mio cuore
Jenny: Si lo sento...sembra un tamburo ...non è che ti scoppia ?
Nathan: Almeno morirei felice...ma non ti preoccupare che non scoppia



Sorridemmo entrambi ...ci guardammo negli occhi...e poi ci avvicinammo per darci finalmente quel bacio tanto atteso. Il tempo si fermò, Roma diventò silenziosa, intorno non c'era più nulla...solo io e lei...avvolti dalla passione più totale. Quando decidemmo di tornare nel mondo ci staccammo guardandoci negli occhi sorridendo...era quello che volevamo entrambi.
Passeggiammo ancora un po', poi la riaccompagnai a casa...e ovviamente sotto casa sua mi chiese se volevo salire...una domanda di rito, ma che lei non vedeva l'ora di pronunciare e che io non vedevo l'ora di sentire.
Arrivati su, andammo nella sua stanza. I genitori non c'erano, perché dormivano a casa della nonna per farle compagnia. Ci mettemmo a letto e finalmente liberammo tutta la passione accumulata. Fu la notte migliore della mia vita e speravo che lo stesso valesse per lei. Una notte rigenerante e la cosa che mi rese più felice fu che da lì in poi ce ne sarebbero state tante altre...anzi...tante altre ma sempre migliori.


Mercoledì 10 Settembre 2008

Ci svegliammo abbracciati...e sembrerà inutile ripeterlo...ma lei era bellissima anche mentre dormiva. Mi alzai piano cercando di non farla svegliare e andai a preparare la colazione. Tornai in camera con tutto pronto, la svegliai con un bacio e le dissi:

Nathan: Buongiorno Principessa, dormito bene ? La sua colazione è pronta
Jenny: Buongiorno mio Principe...non dormivo così da tempo...che carino che hai preparato la colazione
Nathan: Era il minimo dopo le cose che mi hai fatto provare stanotte
Jenny: E pensi che io non abbia provato nulla ?
Nathan: Beh io spero di si
Jenny: Certo che si, scemo

Facemmo colazione, e poi ci preparammo. Io avevo un ufficio che mi aspettava...ma ancora per pochi mesi...a Gennaio sarei partito per diventare un Carabiniere. E avrei finalmente avuto tutto dalla vita...Jenny e la divisa....sarei stato finalmente completo. Da lì in poi la vita sarebbe stata solo in discesa.

Tutto proseguiva alla perfezione con Jenny...ero sempre più impaziente di partire, anche se l'idea di "abbandonarla" mi rendeva triste...ma sapevo che lei sarebbe stata lì ad aspettarmi...e che se due persone sono fatte per stare insieme...niente di niente può dividerle....e finalmente venne il giorno...

Mercoledì 07 Gennaio 2009

Pronto alla partenza...destinato a fare quello che ho sempre desiderato fare... il Carabiniere. Ci son tutti ad aspettarmi Jenny e i suoi genitori e le mie sorelle con i miei genitori. Tutti pronti per la partenza per Firenze, dove l'indomani avrei tenuto il mio giuramento come Carabiniere e a cui avrebbero assistito tutte le persone a me vicine....soprattutto la mia Jenny che negli ultimi mesi era diventata la persona più importante...di cui non potevo più fare a meno...l'unica che in questi anni era riuscita a completarmi e a capirmi....e sarebbe stata lì a guardarmi, mentre in divisa avrei giurato eterna fedeltà ad un'altra "donna"....l' Arma....Nei Secoli fedele...in tutti i sensi.

Jenny: Allora si parte, come ti senti ?
Nathan: Sentimenti contrastanti, felicità per aver ottenuto finalmente quello che desideravo, tristezza perchè ti lascio qui.
Jenny: Ma dai ci vedremo tutti i weekend...e io sarò sempre qui per te
Nathan: Lo so, ma passare dal vederti quasi tutti i giorni a 2 giorni a settimana sarà dura. Meno male che ci sarà lei a tirarmi su...la divisa
Jenny: Ehi non è che mi molli per lei ???
Nathan: Giammai...entrambe siete importanti per me...e potete coesistere senza problemi. Tu sarai sempre la mia preferita però
Jenny: Bello il mio amore...non vedo l'ora di vederti con la divisa...lo sarai ancora di più
Nathan: Anche io non vedo l'ora...è da quando avevo 10 anni che la voglio indossare...e ora manca poco



Giovedì 08 Gennaio 2009

Il giorno del giuramento era finalmente arrivato...il cuore andava talmente forte che mi dava l'impressione come se ruotasse a velocità folle nel mio petto...
uno dei miei più grandi sogni si stava per avverare...stavo per indossare la divisa fino al congedo..stavo andando a fare quello per cui ero nato.
Feci il giuramento...e ogni tanto guardavo verso di lei...nei suoi occhi vedevo che era tanto fiera di me...e che era tanto innamorata di me e che non mi avrebbe lasciato mai... Il giuramento finì e io ero finalmente un carabiniere...mi recai dal padre di lei e per scherzare dissi

Nathan: Comandi Signor Capitano, chiedo il permesso di poter baciare sua figlia
Capitano Martini:  Permesso accordato
Nathan: (Rivolgendomi a lei) Il permesso lo devo chiedere anche a te ?

Non finiì nemmeno di pronunciare la frase, che me la ritrovai attaccata al collo...le misi il mio berretto e le chiesi di sposarmi e lei mi rispose si con un sorriso che avrebbe risvegliato i morti...sorriso impossibile da trovare altrove nel mondo.
Infine andai dai miei genitori, che mi chiesero se finalmente ero felice

Nathan: Ora ho questa (indicando la divisa) e ho lei, non mi manca più niente dalla vita...ora sono finalmente realizzato.

Capitano Martini: (Rivolgendosi a me) Allora...pronto a iniziare ?
Nathan: Non vedo l'ora
Jenny: Papà ti prego, riportamelo sempre vivo
Capitano Martini: Per ora non ti devi preoccupare, per due anni dovrà solo studiare e da qui non si muoverà
Jenny: Bene
Nathan: Ma guarda che tu sarai la moglie di un carabiniere non è che puoi fare la preoccupata
Jenny: Io mi preoccuperò sempre per il mio amore...e poi c'è pure qualcun altro che potrebbe preoccuparsi per lui
Nathan: Ah e chi sarebbe ??? .... Aspetta non mi vorrai mica dire che...Oh mamma...ma davvero...di quanto ??
Jenny: Oggi sono giusti giusti 3 mesi...e ho voluto aspettare proprio oggi per dirtelo
Nathan: Non potevi dirmi cosa più bella...ha sentito Capitano...diventerà nonno...e io papà.
Capitano Martini: Ho sentito ho sentito...togliti la divisa e vai a passare un po' di tempo con lei...e tuo figlio. Che poi da domani si inizia a lavorare duro.
Nathan: Comandi Capitano

Nathan: Amore sono la persona più felice del mondo ...ora la mia è "Una vita completa"... Ti amo
Jenny: Ti amo anche io











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